lunedì 22 ottobre 2007
Ferrari orgoglio italiano e basta
E alla McLaren l'hanno presa in c... ancora!

Adesso tirano in ballo la temperatura della benzina delle altre macchine... poi diranno che il colore della Ferrari è troppo rosso e disturba la visuale di Hamilton... oppure che fa troppo rumore per le sue orecchie...

Rispetto solo per Alonso tra gli sconfitti, per gli altri... proprio niente e soprattutto: che GODURIA .... buuuaahhhhaha....
 
posted by Gigi at 11:24 | Permalink | 1 comments
sabato 20 ottobre 2007
'Ssa bevemo? in pericolo... forse...
Articolo preso da Punto Informatico sulla nuova "pensata" del Governo, la Legge Levi-Prodi. Non è ancora passata, ma il Disegno di Legge è già stato approvato all'unanimità dal Consiglio dei Ministri il 12 ottobre:



La novità è presto detta: qualsiasi attività web dovrà registrarsi al ROC, ossia al Registro degli Operatori di Comunicazione, se il disegno di legge si tradurrà in una norma a tutti gli effetti. Registrazione che porta con sé burocrazia e procedure.

Il testo parte bene, spiega che "La disciplina prevista dalla presente legge in tema di editoria quotidiana, periodica e libraria ha per scopo la tutela e la promozione del principio del pluralismo dell'informazione affermato dall'articolo 21 della Costituzione e inteso come libertà di informare e diritto ad essere informati".

Bene, anche perché esplicita che si parla di editoria e non, ad esempio, di pubblicazioni spurie prive di intenti editoriali, come può esserlo un sito personale. Il problema, come osserva Spataro, è che poi il testo si contraddice quando va a definire cosa è un prodotto editoriale.

Una definizione che chi legge Punto Informatico da almeno qualche anno sa essere già oggi molto spinosa e che, con questo disegno governativo, assume nuovi inquietanti connotati:
"Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso" (art 2, comma 1).
Chi avesse ancora dei dubbi su cosa sia prodotto editoriale può leggere il comma seguente del medesimo articolo, che stabilisce cosa non è prodotto editoriale:
"Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico".
Chi ritenesse che questa definizione non si applichi, per esempio, al proprio blog personale dove pubblica di quando in quando un post, dovrà ricredersi passando al comma successivo dell'articolo 2, il terzo comma, che recita:
La disciplina della presente legge non si applica ai prodotti discografici e audiovisivi.
Il Governo, nel redigere questo disegno di legge, non si è dimenticato, peraltro, dei prodotti editoriali integrativi o collaterali che sono quei prodotti, compresi quelli discografici o audiovisivi, che siano "diffusi unitamente al prodotto editoriale principale".

Rimarrebbe una scappatoia, quella delle pubblicazioni, on e off line, che sono sì di informazione o divulgazione, o formazione o intrattenimento, ma non sono a scopo di lucro. Rimarrebbe se solo il Governo non ci avesse pensato. Ed invece dedica alla cosa l'intero articolo 5:
"Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L'esercizio dell'attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative".
Un paragrafo che dunque non lascia scampo ai "prodotti" non professionali, lasciando forse, ma è una questione accademica, un micro-spiraglio a chi non ottiene o non cerca pubblicità di sorta sulle proprie pubblicazioni.

Qualcuno potrebbe pensare che il solleone ad agosto abbia giocato brutti scherzi. In realtà all'articolo 7 viene raccontato il motivo del provvedimento. Con espresso riferimento a quanto pubblicato online, si spiega che l'iscrizione al ROC serve "anche ai fini delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa".

Senza contare la montagna di introiti extra che il Registro otterrebbe con questa manovra, ne consegue che la giustificazione che viene addotta a questo abominio nuovo provvedimento sia la necessità di tutelare dalla diffamazione. Come se fino ad oggi chiunque avesse avuto mano libera nel diffamare chiunque altro. Il che non è, tanto che più volte siti non professionali e altre pubblicazioni online, anche del tutto personali come dei blog, e anche senza alcuna finalità di lucro, si sono ritrovati coinvolti in un processo per diffamazione.

"Potessero, - conclude Spataro - chiederebbero la carta d'identità a chiunque parla in pubblico. Su internet il controllo è più facile. E imporre procedure burocratiche per l'apertura di un blog sarà il modo migliore per far finire l'internet Italiana".



Deve passare alle Camere... speriamo che la maggioranza dei deputati e senatori sia "aggiornata" all'anno 2007 e non al 300 a.C perchè se dovesse passare... ciao Italia, ciao...

Ma per fortuna il portale voluto da Rutelli per promuovere il nostro Paese (http://www.italia.it/) e costato su per giù 45 milioni di euro è sempre on-line... qualche tempo fa scrivendo "merda" su Google veniva suggerito proprio Italia.it... il sito più costoso di sempre!
 
posted by Gigi at 12:27 | Permalink | 0 comments
giovedì 4 ottobre 2007
come eravamo... atto III
fatevi sta risata...



 
posted by Davide at 20:07 | Permalink | 1 comments